Ci troviamo sul massiccio dell’Adamello; una via che percorre le creste dell’Adamello a quota 3.000 m e che gli Alpini durante la Prima Guerra Mondiale tracciarono per difendere e proteggere il confine di Stato. Un insieme di trincee, posti di osservazione, gallerie e ponti sospesi immersi in un luogo incantevole e che il trascorrere del tempo non ha saputo cancellare.
Per poter percorrere il sentiero, ci si deve recare al Passo del Tonale dove potremo lasciare le auto presso gli impianti di risalita per il passo Paradiso (sul lato destro salendo da Ponte di Legno), la funivia si divide in 2 tronconi.
Se si desidera effettuare il percorso in senso antiorario (impegnativo per la salita alla via ferrata) ci si ferma al 1° troncone, per chi invece desidera effettuare un percorso a semi-anello (in senso orario) un po più lungo ma meno impegnativo (come abbiamo deciso noi) su scende al 2° troncone della funivia sopra il ghiacciaio del Presena per poi scendere alla fermata del 1° troncone della funivia.
Il percorso da noi effettuato è di recente realizzazione per alcuni lavori ancora in atto di sistemazione di tutto il comprensorio e per meglio valorizzare e rendere più accessibile il Sentiero dei Fiori.
Scesi quindi al di sopra del Ghiacciaio Presena, a quota 2.900 m.s.l.m. circa, ci dirigiamo verso sud-ovest sul sentiero al lato della funivia tenendo quindi il Maroccaro sulla nostra destra ed il lago Scuro a sinistra.
Il sentiero con segnavia bianco/rosso transita a ridosso della parete del Maroccaro, fate ovviamente molta attenzione in quanto il sentiero stesso è un pietraia di grandi dimensioni e decisamente ancora più attenzione a qualsiasi rumore o segnale di cedimento del terreno.
In circa 2,5Km / 1h di cammino, abbastanza impegnativi, arriveremo al Passo Lago Scuro; una sella riconoscibile per la trincea ed i segni evidenti di strutture in pietra e legno ormai crollate.
Alla nostra destra imboccheremo una “scala” in trincea che sale al bivacco Amici della Montagna posto a 3149 m (Capanna Faustinelli), un piccolo baraccamento di guerra appiccicato alla montagna e fatto diventare bivacco con un paio di posti letto ed un minimo di riscaldamento.
Attorno a noi i massicci dell’Adamello, i gruppi della Presanella, dell’Ortles Cevedale, del Bernina e delle Dolomiti di Brenta.
In 25 minuti (1Km) si arriva al Bivacco dove è necessaria una sosta per rifocillarci e indossare l’attrezzatura tecnica per poter affrontare ora la via ferrata. E’ assolutamente necessario per questo percorso dotarsi di casco protettivo da arrampicata, imbragatura con set da ferrata completo di longe, 2 moschettoni e dissipatore (utile in caso di caduta), non dimenticata un paio di guanti (vanno bene anche quelli che utilizzate per fare giardinaggio in tessuto e nella parte sottostante e delle dita in gomma).
Una prima breve discesa ci porta ad agganciare i moschettoni ai primi cordini in acciaio e tenerci ben saldi alle catene, 1Km circa di sentiero così attrezzato con qualche passaggio impegnativo, ma se fatto con calma ed in sicurezza non da preoccupazione.
Anche i ponti tibetani effettuati con calma e con la tecnica corretta (sgancio e riaggancio di 1 moschettone alla volta !! ) ci permettono di uscire dal Sentiero dei Fiori nonostante la trafficata via gremita purtroppo anche da non espertissimi “camminatori”.
A 2900 m.s.l.m circa dal passo del Castellaccio, riconoscibile per i numerosi resti di filo spinato utilizzati per impedire l’accesso agli austriaci, scenderemo attraverso le morene dell’omonimo passo in 2Km (circa 40 minuti di tempo) sino al 1° troncone della seggiovia al Lago di Monticello.
E’ giusto sottolineare che il “Sentiero dei Fiori”, a differenza del suo nome che trae in inganno, è una via alpinistica di alta montagna e va quindi preparata ed affrontata con la corretta attrezzatura. Da evitare in periodi con rischio neve (a queste quote sino a luglio è possibile trovarne come già a settembre vi è rischio nevicate, portatevi sempre dei ramponi); informatevi bene sulle condizioni meteorologiche.